Towards a Venice’s Ecofeminist Manifest
Queer Sea Marriage: towards a Venice’s ecofeminist manifest
Rete Arcipelago invita diverse voci di Venezia che hanno un rapporto quotidiano di lunga data con il mare e la laguna a parlare delle loro pratiche, emozioni, simboli e sogni che possano aiutare i veneziani a riconoscere la propria cosmologia e le sue pratiche. Queste voci ispireranno un percorso verso la costruzione di un Manifesto ecoFemminista. Intrecciando le voci e le prospettive delle persone si doneranno spunti al progetto Queer Sea Marriage: una risignificazione della Sensa, il tradizionale rituale in cui l’autorità veneziana sposa il mare Adriatico, in una nuova dimensione performativa queer.
*1.*Queer Sea Marriage**
Trasformare la ricerca e le idee in azione pubblica.
Il progetto artistico e la ricerca di Benedetta Panisson alimenteranno il dibattito in due dimensioni:
*1. Reimmaginare il matrimonio con il mare:*
come possiamo ri<ormulare la tradizionale attribuzione fmminile di genere al mare, entità coniugale, in un contesto queer, femminista ed ecologico?
Il rituale tradizionale è intriso di un’estetica dei poteri. Invece di perpetuare valori come il dominio, il patriaformare il rituale in un rituale che incarni il potere del mare?
*2. Trasformare la ricerca e le idee in azione pubblica:*
Come può un progetto artistico evolversi in una performance pubblica? Quanto è importante la forma visiva di una performance? Cosa rende una per<ormance rilevante per una comunità? Quali rituali o pratiche artistiche esistenti potrebbero servire da ispirazione o da esempio per questa trasformazione? Lo Sposalizio con il mare viene insegnato ai veneziani fin dalle scuole elementari, ma il modo in cui viene presentato nelle scuole locali tende a conservare i suoi valori originali. Come ripensare gli elementi di questo rito, anche nel modo in cui viene raccontato ai bambini?
Infine, Rete Arcipelago chiuderà la discussione, facilitando la sintesi degli spunti raccolti verso costruzione di un manifesto ecofemminista per Venezia.
Per Rete Arcipelago:
Alessandra Manzini, è stata curatrice del festival transculturale FORTinFEST e di iniziative di rigenerazione culturale urbana in particolare nelle fortificazioni veneziane, la Batteria Ca’Bianca. Attualmente è ricercatrice MSCA EUTOPIA SIF presso PLACES lab CY Paris University e CASEs Group, UPF con il progetto SPIRAL: studio comparativo interculturale sui paesaggi spirituali, investiga tra gli altri aspetti l’impatto delle pratiche ecospirituali nei sistemi socio-ecologici. In questo workshop indaga la cosmogonia contemporanea di Venezia, gli immaginari attorno al mare e la laguna e quali siano le pratiche eco-spirituali di questo paesaggio che ci raccontano frammenti di una cosmologia da riconoscere e reinventare.
Marianna Biadene, danzatrice, coreografa e insegnante, Marianna si è formata in danza classica, contemporanea e danza classica indiana. Dal 2011 è Presidente e Direttore Artistico dell’Associazione Gamaka, associazione che opera sul territorio nazionale nei settori della produzione artistica, della ricerca, della formazione e della promozione delle arti performative indiane. In questo workshop indaga la relazione con l’acqua, il corpo e la fluidità di genere tra diverse culture. Porta con se la sua esperienza di dialogo artistico e interculturale nei processi e nelle pratiche performative. Per Link a Bio: https://mariannabiadene.blogspot.com/p/marianna-biadene-il-mio-profilo.html
Adriano De Vita: antropologo e psicologo, ha approfondito in modo particolare i problemi tipici del settore dell’artigianato artistico ed “heritage”. Fondatore del Forum Futuro Arsenale a Venezia, l’Associazione Faro Venezia, che si occupa dell’attuazione della Convenzione di Faro, convenzione quadro dell’Unione Europea sulla valorizzazione del patrimonio. Pilastro dell’associazione In Diversity. Curatore del festival cinematografico specializzato in cortometraggi sul tema del dialogo e confronto tra diversità culturali, il VIFF – Venice Intercultural Film Festival.
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